Omeopatia: siamo seri.

Spesso, molto spesso, slashdot.org è fonte di grande ispirazione per qualche sproloquio di quelli belli. Si, non che la vita di tutti i giorni lo sia di meno (basta andare alle Poste per avere mille motivi per incazzarsi), ma a volte chiacchierare di cose meno terra terra e più tecniche fa piacere.

Ieri sera, ad esempio, leggevo che il servizio sanitario britannico ha smesso di sovvenzionare l’omeopatia: una notizia clamorosa, a mio parere, che permette finalmente di sollevare la cortina di fumo e imprecisioni che negli anni hanno fatto dell’omeopatia quello che non è, ovvero una forma efficace di cura delle malattie. I fondamenti scientifici dell’omeopatia sono quantomeno traballanti, basandosi su principi assolutamente non scientifici e rientranti, semmai, nella sfera della credenza popolare: proprio il fatto di essere, a mio modo di vedere falsamente, basati sulle “tradizioni” fa pensare alla gente di tornare “al vecchio rimedio della nonna”. Nulla di più falso: mia nonna nel latte me ne metteva parecchia di grappa per farmi passare il raffreddore, altro che quantità infinitesimali! 🙂 La confusione più comune è quella con l’erboristeria e con la fitopatia, che sono cose completamente diverse, che si basano su sostanze ben individuabili, in quantità non infinitesimali e soprattutto con delle proprietà chimico-fisiche tali da comportare una reazione alla loro immissione in un organismo vivente.

Ho trovato un bel sito (purtroppo solo in lingua inglese) che spiega bene cosa sia l’omeopatia e per quale motivo deve essere quantomeno non sovvenzionata con soldi pubblici. Già il nome del sito, 1023, ispirato all’ordine di grandezza del numero di Avogadro fa capire come la critica che si fa all’omeopatia è di natura squisitamente fisico-chimica.

Per chi non lo sapesse, l’omeopatia, o meglio la realizzazione di rimedi omeopatici, si basa su tre “leggi” fondamentali, stabilite dall’inventore del metodo, tale Samuel Hahnemann, nel 1796.

  1. Legge dei simili
  2. L’omeopata sostiene che per curare un sintomo (e già qui, si può discutere su cosa sia l’obiettivo di una cura, ma tralasciamo) si deve immettere nell’organismo una sostanza che provochi gli stessi sintomi. Perverso, ma questo è il meccanismo che l’omeopatia vuole innescare per curare. Infatti, la cura omeopatica per l’insonnia si basa sulla caffeina, anche se poi, come si vedrà, di caffeina non ce ne sta poi molta.

  3. Legge degli infinitesimi
  4. Sulla base di non ho ben capito quale principio, Hahnemann sosteneva che per rendere più efficace una sostanza, era necessario diluirla. In questo modo il suo effetto sarebbe stato amplificato. Pertanto una medicina omeopatica viene realizzata, dopo aver scelto quale deve essere il principio attivo, diluendolo un numero secondo una scala di potenze centesimali (C) o decimali (D) che gli omeopati chiamano, appunto, potenze. 10C indica quindi 10 diluizioni 1:100, mentre 10D 10 diluizioni 1:10.

  5. Legge della succussione (o dinamizzazione)
  6. Giunti a questo punto, faccio fatica a continuare a scrivere per le risate isteriche che mi colgono durante la digitazione al pensiero delle cazzate che Hahnemann ha inventato, ma soprattutto alla gente che ci crede: quasi meglio di quelli che credono a maghi e veggenti in televisione!! Ma non divaghiamo, l’omeopatia è una scienza seria e quindi degna del vostro rispetto! 🙂 Allora, per rendere più efficace il “principio attivo”, Hahnemann decise che ci volevano le maniere forti e quindi doveva essere scosso, agitato, insomma dinamizzato ad ogni successiva diluizione. Per il famoso principio che dice che se io lo agito si incazza e quindi lavora poi meglio.

Quindi, il famoso e controverso rimedio omeopatico contro l’influenza, l’Oscillococcinum (peraltro realizzato diluendo un miscuglio di fegato e cuore d’anatra, alla faccia dei rimedi vegetali!) che ha normalmente “potenza” 200C prevede che la diluizione sia effettuata 200 volte in questo modo: prendo il paté di fegato e cuore, diciamo 1 grammo, e lo diluisco in 99 grammi d’acqua, ottenendo 100 grammi di soluzione, lo faccio incazzare sbattendolo violentemente, ne prendo 1 grammo, lo diluisco in 99 grammi d’acqua, lo agito e ripeto altre 198 volte.
Quindi, se non faccio male i conti, avrò circa 1E-400 grammi di paté, che, scritto sarebbe zerovirgola[400zeri]1 grammi di paté. A occhio, direi che è MOLTO meno del peso di una singola molecola di paté (se esistesse qualcosa come una molecola di paté), visto che il numero di Avogadro, grandissimo, è circa 6E23. Quindi non c’è un cazzo. Acqua. H2O. Eau. Wasser. Water. Agua. Oppure, se ho pagato la pillolina omeopatica del mio amico farmacista, ho un po’ di prurito al fondo schiena abusato. Ma questo sarebbe il meno. Ah, a proposito, la pillolina che mi hanno venduto non è altro che 20g di saccarosio (zucchero) su cui l’omeopata ha buttato una gocciolina dell’acqua fresca che ha omeopatizzato, lasciandola poi evaporare.

Il problema, come sottolineato da molte parti, è che ci sono persone che credono di poter combattere ogni malattia con l’acqua fresca dell’omeopata, rischiando di non prendere per tempo le contromisure necessarie per affrontare le patologie più gravi.

Mi piace sottolineare che l’omeopatia non centra nulla con i rimedi naturali, l’erboristeria, le cure naturali. L’omeopatia non si basa su concetti scientifici ma su congetture di un tizio che se le è inventate. Non è nulla più che un placebo.

2 thoughts on “Omeopatia: siamo seri.

  1. Ottimo post 🙂 Consiglio la lettura della voce Oscillococcinum sulla Wikipedia inglese specie la parte relativa alle origini.
    Dalle informazioni raccolte in tutti questi anni sull’omeopatia ho imparato molto sull’effetto placebo, sui test a doppio cieco e sulla predisposizione dell’essere umano alla creduloneria ed alla logica fallace. Ho anche imparato che in molto casi è inutile discutere di omeopatia coi “seguaci” in quanto è assimilata ad un “credo” basato sulla fede quindi immune ai fatti o alle evidenze scientifiche 😉

  2. Bello leggere che un terzo di una goccia di una qualsiasi sostanza buttata nell’oceano sarebbe diluita solo “12C”. Questo dà un attimino l’idea di cosa sia 200C!!!

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