Il concetto di prodotti a chilometri zero è uno dei fondamenti della sostenibilità dell’economia: afferma che tutte le volte che sia possibile, occorre cercare di acquistare e fare uso di prodotti locali. Ovviamente le banane le continueremo a importare, ma magari l’insalata e le mele no.
In tutto questo, prodotti come la pasta e il pane rientrano comodamente: le grandi aziende produttrici ormai hanno unità locali sparse in tutta Italia e quindi non c’è più bisogno di produrre a Cannicattì la pasta da vendere a Milano.
In effetti, Barilla afferma che i suoi prodotti sono attenti all’ambiente e il ciclo produttivo cerca di ridurre le emissioni. Sulle confezioni è indicato chiaramente:
Appena ho letto questa cosa sulla confezione, mi sono chiesto quali e quanti stabilimenti producono i fusilli in Italia e da dive arrivano quelli che ho sulla tavola. Al momento sono a Lodi e considerato che la sede centrale di Barilla è a Parma ho immaginato che i miei fusilli fossero stati prodotti lì.
Ebbene, Barilla ha stabilimenti a Parma, Marcianise (Caserta), Foggia, Corigliano d’Otranto (Lecce), Mondovì (Cuneo) e Tebe (Grosseto). Il pacco di pasta comprato al supermercato di Lodi da dove verrà?
Secondo quando indicato dalla legenda, beh, i miei fusilli ne hanno fatta di strada: arrivano da Marcianise in provincia di Caserta. Ha fatto oltre 700 km e attraversato mezza Italia.
Non era più vicina Parma?
Devo scrivere al signor Barilla. Forse non lo sa che spende un sacco di soldi in gasolio per i camion.
E non mi stupirei se in Campania ci sono pacchi di pasta prodotti a Mondovì…