Just a line, and a “to do” for myself…

Getto un sasso a chi lo sa cogliere (e il buon vecchio Morkai lo sa sicuramente fare…). Recentemente ho giocato poco a Giochi di Ruolo di qualsivoglia natura, ma di certo ho maturato in me un odio smisurato per i MUD dal vivo, come qualche volta mi va di chiamare certi giochi di ruolo che, ahimè, anche miei buoni, vecchi amici continuano a giocare.

E allora, lurkando it.hobby.giochi.gdr mi sono appena imbattuto in due titoli interessanti, distribuiti da Narrattiva (notare, non casuale, la doppia “T”), ovvero “Cani nella Vigna” e “Avventure in Prima Serata”.

A proposito, consiglio un’occhiata alla Teoria GNS . Io, ovviamente, sono un “N” 😉

Mitakuye Oyasin!

PS: Qualcuno salvi il buon Ale e gli faccia conoscere questi giochi! 🙂

4 thoughts on “Just a line, and a “to do” for myself…

  1. Non sono sicuro di essere riuscito a cogliere il sasso 😉
    La mia pigrizia innata mi ha impedito di appassionarmi al GRV o LiveMUD (fango vivente?), ho partecipato a qualche live di Seconda Fondazione, ho provato anche con Vampiri ma niente, la scintilla che anima il giocatore e che lo spinge a “tornare sul luogo del delitto” non è scoccata 🙂
    Non posso certo parlare di odio, più che altro refrattarietà.

    Mi incuriosisce sapere invece l’origine del tuo “odio smisurato” e quale aspetto in particolare lo ha scatenato 🙂

    “Cani nella Vigna” mi sembra un gioco che calza a pennello con la tua passione per l’ambientazione western. Non so quanto sia in grado di catturarmi, “Avventure in Prima Serata” sembra più in linea con i miei gusti 🙂 Resto un po’ perplesso sulla necessità di un “nuovo” gdr, mi sembra un inutile reinventare la ruota. Ci sono molti sistemi di regole maturi e collaudati (D&D 3 ed, GURPS, etc.) che hanno solo bisogno di una ambientazione e delle relative avventure/campagne.

    Nella teoria GNS penso di potermi definire S anche se i contorni sono un po’ sfumati. Mi piace che il mondo in cui sono “immerso” quando gioco sia coerente, a volte tocco delle punte maniacali in cui mi scopro a cavillare sull’insensatezza dell’economia di una città, analizzare i risvolti socio-culturali della diffusione della magia… sì, sono un Simulazionista!
    Ho avuto i miei periodi G (il primo D&D) e N (Vampiri) ma ho finito con essere un S 😉

  2. Qualcuno ha definito la nuova edizione di D&D un ottimo gioco di miniature. Io trovo la definizione attagliata anche alla 3.5 per quel poco che ci ho giocato e, a memoria, anche le vecchie edizioni, con il senno di poi, sono a mio modo di vedere tali. Or magari comunque con la 4a edizione abbiamo toccato l’eccellenza.

    Il mio odio nasce dal fatto che non poche volte, in tornei o eventi che si definivano seri, la Regola ha fatto la differenza (memorabile il master che ebbe quasi un orgasmo quando uno dei giocatori “prese 20” – ma vaffanculo! – o quello che siccome le regole dicevano che una bomba a mano ha una gittata di 9 metri sostenne che il mio soldato (2a guerra mondiale) non poteva assolutamente coprire i 30 metri lanciando la bomba – testa di minkia -).

    Quindi i free form o comunque con poche regole sono i giochi per me. Giochi in cui la storia è più importante della Regola e dove la regola deve solo essere funzionale alla storia. Ma ovviamente, de gustibus

    Per quanto riguarda il LiveMUD era un modo usuale per definire i giochi “parpuzio” 🙂

  3. Ora mi è un po’ più chiaro cosa intendevi 🙂

    Io adoro i boardgame come Descent o Starquest, mi piacciono i giochi di ruolo come D&D e GURPS, mi diletto con giochi di carte come Munchkin e BANG!

    Ma mi sembra di capire che il nocciolo del problema sia “il gdr trasformato in boardgame” ovvero distruzione totale di trame e sottotrame, PG “appiattiti” ad una lista di numeri e statistiche, nulla al di fuori dell’applicazione asettica di regole, tabelle e tiri di dado .
    Convengo che D&D si presta facilmente alla “MUD-izzazione”, ho dato una rapida letta alla 4a edizione e posso dire che è la perfetta trasposizione in carta, matita e dadi di un videogioco 🙂
    A questo punto però devo mettere in chiaro una cosa: giocare di ruolo o MUD-are non dipendono dal sistema di gioco (anche se aiuta) ma da giocatori e arbitri/master/narratori.
    Un master sa (o dovrebbe sapere) che le regole servono a creare un mondo coerente e “realistico” ma se sono d’intralcio alla trama si aggirano, si interpretano o si infrangono senza pudore 🙂

    I freeform e simili non mi attirano, preferisco un regolamento solido e collaudato che posso limare o adattare all’idea di campagna/avventura che ho in mente.

  4. Ho postato il tuo commento! 🙂

    Mi dispiace, ma ho visto troppe (e davvero TROPPE) sessioni di gioco che si sono distinte per essere state completamente assorbite da combattimenti e tiri di dadi. E questo è il motivo per cui odio i regolamenti che impongono troppe regole. Il dado, o chi per esso, insomma l’elemento randomico, ha il suo fascino e la sua utilità, ovvio, ma un tiro di dado sarebbe spesso sufficiente per risolvere un po’ tutto, senza esagerare nell’approssimare una realtà che non è avvicinabile.

    Mi ordino Cani nella vigna e l’altro giocherello, poi ti faccio sapere! 🙂

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