Di furbi, furbetti, ladri e cialtroni

Grazie alla gentilezza di un’amica, posso trascorrere con la mia famigliola 10 giorni in tranquillità in un piccolo paradiso naturale quale è l’isola della Maddalena, a nord della Sardegna. È un posto a dir poco splendido, selvaggio, non ancora fortunatamente intaccato, per questioni probabilmente geografiche, dal turismo di massa, al quale però non manca un po’ di sano spirito italioto, soprattutto quando si tratta di cercare il massimo profitto con il minimo sforzo e la totale noncuranza del prossimo.
Qualche esempio? Il simpatico cartello delle gelaterie del centro, dove una pallina nella cialda costa ben 2 euro. O il piatto di pasta al pomodoro alla modica cifra di 12 euro. E il listino prezzi differenziato per residenti e turisti, come se fossimo in un altro paese.
Certo, il libero mercato, l’imprenditoria, i costi, le tasse, e poi a Maddalena vengono i ricchi, la stagione è breve. Si, tutto vero, ma 2 euro la pallina di gelato, 4000 delle vecchie lire, mi sembra obbietivamente troppo. Ieri eravamo usciti proprio per prendere un gelato, abbiamo fatto il corso passando in rassegna tutte le gelaterie e chiedendo se avessero almeno un prezzo per un gelato per bimbi, visto metà di ogni gelato che compro a Federica lo mangiano i piccioni o le formiche: dappertutto lo stesso, 2 euro e nessuna offerta bimbi. Beh, i 2 euro non li hanno avuti: perdita netta, per 4 adulti e 2 bimbi in età da gelato: oltre 20 euro. Se avessero fatto palline da 1 euro, avrebbero preso 3 euro solo da me. In tutto, avrebbero preso i loro 25 euro e noi dei gelati giganti. Come diceva il proverbio? “Chi troppo vuole, nulla stringe”: direi che si attaglia abbastanza…

Altro simpatico esempio di gestore non particolarmente amichevole si trova a “Spalmatore beach”: la spiaggia in sé è molto carina e si presta ad un paio di ore con la famiglia, anche se la sabbia è in realtà di ghiaia fine che non si presta ai classici giochi tipo castelli e costruzioni varie. Ma vero highlight è il baretto, dove un ghiacciolo del piffero costa 1,50 euro e dove si deve sperare di non avere bisogno di nulla, visto che alla richiesta di una signora spagnola di scaldare un biberon il gestore ha risposto seraficamente di non avere nulla allo scopo; l’iberica mamma, imperterrita, ha quindi chiesto un po’ di acqua calda dalla macchina del caffé; pronta la risposta del gestore: fa il caffé, non l’acqua calda! Bella persona, non c’è che dire.

Ad onor del vero, un punto a favore lo segnano i supermercati, diversi, differensiati e onesti, con personale gentile anche a ridosso della chiusura, che spesso significa ben oltre le ore 20.

Tra i baretti da spiaggia, quello che merita di più è forse il chiosco dei panini di Bassa Trinità, dove con 4 euro (ok, prezzo non popolarissimo, ma garantisco che vale la pena) si possono gustare zozzissimi e gustosissimi panini imbottiti con una vista sul mare splendida e le montagne della Corsica a fare da sfondo.

Prima di rientrare, magari posto qualcosa ancora su questo luogo!