Decreto Interpretativo (D.L. 29/2010)

Non posso non pubblicarlo perché è troppo bello. Una chicca di rara sapienza democratica, con quel sentore retrò, direi quasi avanguardista, no no, futurista. C’è Marinetti (Filippo Tommaso) in quei commi. Si, è un testo “ventennale”.

Complimenti.

Comunque, molto più divertente è il generatore automatico di decreti interpretativi. Se non fosse stato realizzato *dopo* quello vero, sembrerebbe che il DL29/2010 sia stato scritto avvalendosi di quel sito! 🙂

Al signor B. propongo anche questa aggiunta/variante (sempre presa dal generatore casuale):

Le cagate si considerano portate a termine, a prescindere dall’effettiva espulsione dello stronzo, a condizione che il defecatore si trovi all’interno del cesso prima che venga tirata l’acqua.

Ma via con il decreto vero (lo dico perché tra le cagate qui sopra e quelle qui sotto un lettore distratto potrebbe fare confusione…).

Decreto-legge 5 marzo 2010, n. 29
“Interpretazione autentica di disposizioni del procedimento elettorale e relativa disciplina di attuazione”
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2010

Art. 1

Interpretazione autentica degli articoli 9 e 10 della legge 17 febbraio 1968, n. 108

  1. Il primo comma dell’articolo 9 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, si interpreta nel senso che il rispetto dei termini orari di presentazione delle liste si considera assolto quando, entro gli stessi, i delegati incaricati della presentazione delle liste, muniti della prescritta documentazione, abbiano fatto ingresso nei locali del Tribunale. La presenza entro il termine di legge nei locali del Tribunale dei delegati può essere provata con ogni mezzo idoneo.
  2. Il terzo comma dell’articolo 9 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, si interpreta nel senso che le firme si considerano valide anche se l’autenticazione non risulti corredata da tutti gli elementi richiesti dall’articolo 21, comma 2, ultima parte, del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, purche’ tali dati siano comunque desumibili in modo univoco da altri elementi presenti nella documentazione prodotta. In particolare, la regolarità della autenticazione delle firme non e’ comunque inficiata dalla presenza di una irregolarità meramente formale quale la mancanza o la non leggibilità del timbro della autorità autenticante, dell’indicazione del luogo di autenticazione, nonche’ dell’indicazione della qualificazione dell’autorità autenticante, purche’ autorizzata.
  3. Il quinto comma dell’articolo 10 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, si interpreta nel senso che le decisioni di ammissione di liste di candidati o di singoli candidati da parte dell’Ufficio centrale regionale sono definitive, non revocabili o modificabili dallo stesso Ufficio. Contro le decisioni di ammissione può essere proposto esclusivamente ricorso al Giudice amministrativo soltanto da chi vi abbia interesse. Contro le decisioni di eliminazione di liste di candidati oppure di singoli candidati e’ ammesso ricorso all’ Ufficio centrale regionale, che può essere presentato, entro ventiquattro ore dalla comunicazione, soltanto dai delegati della lista alla quale la decisione si riferisce. Avverso la decisione dell’Ufficio centrale regionale e’ ammesso immediatamente ricorso al Giudice amministrativo.
  4. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alle operazioni e ad ogni altra attività relative alle elezioni regionali, in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto. Per le medesime elezioni regionali i delegati che si siano trovati nelle condizioni di cui al comma 1 possono effettuare la presentazione delle liste dalle ore otto alle ore venti del primo giorno non festivo successivo a quello di entrata in vigore del presente decreto.

Art. 2

Norma di coordinamento del procedimento elettorale

  1. Limitatamente alle consultazioni per il rinnovo degli organi delle Regioni a statuto ordinario fissate per il 28 e 29 marzo 2010, l’affissione del manifesto recante le liste e le candidature ammesse deve avvenire, a cura dei sindaci, non oltre il sesto giorno antecedente la data della votazione.

Art. 3

Entrata in vigore

  1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

Warum immer ich?Warum immer ich?

L’ho cercata per anni. L’ho chiesta a mille amici tedeschi. Nessuno me l’aveva saputa indicare.

Ma youtube si. Youtube Ce l’ha fatta. E io rivedo la mitica pubblicità anni 90 della Diesel con la canzone di Juergen Drew “Warum immer ich”.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=NxeJCLYk630[/youtube]

Grande.I’ve been looking for it for years. I asked for it to thousands of German friends. No one was able to point me to the right one.

But youtube yes. Youtube did it. And I can watch again the wonderful 90s Diesel commercial with the song by Juergen Drews “warum immer ich”.
Ma youtube si. Youtube Ce l’ha fatta. E io rivedo la mitica pubblicità anni 90 della Diesel con la canzone di Juergen Drew “Warum immer ich”.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=NxeJCLYk630[/youtube]

Grande.

Omeopatia: siamo seri.

Spesso, molto spesso, slashdot.org è fonte di grande ispirazione per qualche sproloquio di quelli belli. Si, non che la vita di tutti i giorni lo sia di meno (basta andare alle Poste per avere mille motivi per incazzarsi), ma a volte chiacchierare di cose meno terra terra e più tecniche fa piacere.

Ieri sera, ad esempio, leggevo che il servizio sanitario britannico ha smesso di sovvenzionare l’omeopatia: una notizia clamorosa, a mio parere, che permette finalmente di sollevare la cortina di fumo e imprecisioni che negli anni hanno fatto dell’omeopatia quello che non è, ovvero una forma efficace di cura delle malattie. I fondamenti scientifici dell’omeopatia sono quantomeno traballanti, basandosi su principi assolutamente non scientifici e rientranti, semmai, nella sfera della credenza popolare: proprio il fatto di essere, a mio modo di vedere falsamente, basati sulle “tradizioni” fa pensare alla gente di tornare “al vecchio rimedio della nonna”. Nulla di più falso: mia nonna nel latte me ne metteva parecchia di grappa per farmi passare il raffreddore, altro che quantità infinitesimali! 🙂 La confusione più comune è quella con l’erboristeria e con la fitopatia, che sono cose completamente diverse, che si basano su sostanze ben individuabili, in quantità non infinitesimali e soprattutto con delle proprietà chimico-fisiche tali da comportare una reazione alla loro immissione in un organismo vivente.

Ho trovato un bel sito (purtroppo solo in lingua inglese) che spiega bene cosa sia l’omeopatia e per quale motivo deve essere quantomeno non sovvenzionata con soldi pubblici. Già il nome del sito, 1023, ispirato all’ordine di grandezza del numero di Avogadro fa capire come la critica che si fa all’omeopatia è di natura squisitamente fisico-chimica.

Per chi non lo sapesse, l’omeopatia, o meglio la realizzazione di rimedi omeopatici, si basa su tre “leggi” fondamentali, stabilite dall’inventore del metodo, tale Samuel Hahnemann, nel 1796.

  1. Legge dei simili
  2. L’omeopata sostiene che per curare un sintomo (e già qui, si può discutere su cosa sia l’obiettivo di una cura, ma tralasciamo) si deve immettere nell’organismo una sostanza che provochi gli stessi sintomi. Perverso, ma questo è il meccanismo che l’omeopatia vuole innescare per curare. Infatti, la cura omeopatica per l’insonnia si basa sulla caffeina, anche se poi, come si vedrà, di caffeina non ce ne sta poi molta.

  3. Legge degli infinitesimi
  4. Sulla base di non ho ben capito quale principio, Hahnemann sosteneva che per rendere più efficace una sostanza, era necessario diluirla. In questo modo il suo effetto sarebbe stato amplificato. Pertanto una medicina omeopatica viene realizzata, dopo aver scelto quale deve essere il principio attivo, diluendolo un numero secondo una scala di potenze centesimali (C) o decimali (D) che gli omeopati chiamano, appunto, potenze. 10C indica quindi 10 diluizioni 1:100, mentre 10D 10 diluizioni 1:10.

  5. Legge della succussione (o dinamizzazione)
  6. Giunti a questo punto, faccio fatica a continuare a scrivere per le risate isteriche che mi colgono durante la digitazione al pensiero delle cazzate che Hahnemann ha inventato, ma soprattutto alla gente che ci crede: quasi meglio di quelli che credono a maghi e veggenti in televisione!! Ma non divaghiamo, l’omeopatia è una scienza seria e quindi degna del vostro rispetto! 🙂 Allora, per rendere più efficace il “principio attivo”, Hahnemann decise che ci volevano le maniere forti e quindi doveva essere scosso, agitato, insomma dinamizzato ad ogni successiva diluizione. Per il famoso principio che dice che se io lo agito si incazza e quindi lavora poi meglio.

Quindi, il famoso e controverso rimedio omeopatico contro l’influenza, l’Oscillococcinum (peraltro realizzato diluendo un miscuglio di fegato e cuore d’anatra, alla faccia dei rimedi vegetali!) che ha normalmente “potenza” 200C prevede che la diluizione sia effettuata 200 volte in questo modo: prendo il paté di fegato e cuore, diciamo 1 grammo, e lo diluisco in 99 grammi d’acqua, ottenendo 100 grammi di soluzione, lo faccio incazzare sbattendolo violentemente, ne prendo 1 grammo, lo diluisco in 99 grammi d’acqua, lo agito e ripeto altre 198 volte.
Quindi, se non faccio male i conti, avrò circa 1E-400 grammi di paté, che, scritto sarebbe zerovirgola[400zeri]1 grammi di paté. A occhio, direi che è MOLTO meno del peso di una singola molecola di paté (se esistesse qualcosa come una molecola di paté), visto che il numero di Avogadro, grandissimo, è circa 6E23. Quindi non c’è un cazzo. Acqua. H2O. Eau. Wasser. Water. Agua. Oppure, se ho pagato la pillolina omeopatica del mio amico farmacista, ho un po’ di prurito al fondo schiena abusato. Ma questo sarebbe il meno. Ah, a proposito, la pillolina che mi hanno venduto non è altro che 20g di saccarosio (zucchero) su cui l’omeopata ha buttato una gocciolina dell’acqua fresca che ha omeopatizzato, lasciandola poi evaporare.

Il problema, come sottolineato da molte parti, è che ci sono persone che credono di poter combattere ogni malattia con l’acqua fresca dell’omeopata, rischiando di non prendere per tempo le contromisure necessarie per affrontare le patologie più gravi.

Mi piace sottolineare che l’omeopatia non centra nulla con i rimedi naturali, l’erboristeria, le cure naturali. L’omeopatia non si basa su concetti scientifici ma su congetture di un tizio che se le è inventate. Non è nulla più che un placebo.