Perchè saremo sempre un passo indietro

Recentemente il nostro buon parlamento ha approvato il ritorno al nucleare. Entro 6 mesi saranno individuati i siti che ospiteranno le centrali (e il Veneto si è distinto per aver dato la propria disponibilità, begli stronzi, senza chiedere alla gente???). E intanto in Germania, dove notoriamente il sole non batto forte come in Italia, chiunque abbia anche la più piccola superficie che guardi un po’ a sud, la utilizza come meglio può.

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Queste foto le ho fatte lo scorso inverno a Bad Waldsee, piccolo centro nel Baden-Wurttenberg meridionale, nei pressi di Ravensburg.

Ogni commento su come in Italia siamo davvero peracottari è inutile…

One thought on “Perchè saremo sempre un passo indietro

  1. Basterebbe questo piccolo spunto per lanciarmi un un lunghissimo sproloquio ma cercherò di trattenermi 🙂

    Spesso sono stato accusato di vedere “l’erba più verde del vicino” e non considerare che gli altri stati “non sono perfetti”.
    Vorrei riassumere il mio pensiero con brevi e semplici parole: “Andare a fare in culo!”
    Siamo un paese di cialtroni matricolati, sono sempre più sbalordito del fatto che siamo ancora in Europa. Prendiamo spunto da questo post per avere un esempio delle differenze tra l’italico pensiero e l’altrui pensiero.

    Andiamo indietro nel tempo: abbiamo due paesi europei, entrambi contrari al nucleare ma dotati di centrali nucleari in piena attività, entrambi dotati di un forte partito di impronta ecologista, entrambi testimoni del più grande incidente nucleare della storia.
    Cosa è stato fatto:
    Paese 1: si decide di fare a meno del nucleare, si impedisce la costruzione di nuove centrali e si mantengono attive le centrali esistenti fino alla fine del naturale ciclo produttivo mentre nel frattempo si esplorano forme alternative a nucleare e petrolio incentivando le energie alternative (solare, eolico, etc). Il partito di ispirazione ecologista cresce, gode di ottima salute ed è un componente fondamentale delle coalizioni politiche.
    Paese 2: si decide di fare a meno del nucleare, da un giorno all’altro si chiudono le centrali nucleari buttando nel cesso sia gli investimenti per realizzarle sia i futuri guadagni dalla produzione elettrica. Lo spegnimento forzato non risolve il problema delle scorie che restano stoccate nei siti di produzione e, a distanza di vent’anni, non è stato ancora individuato un sito di stoccaggio permanente. L’improvvisa eliminazione del contributo energetico del nucleare viene tamponata con nuove centrali ad idrocarburi ed importando energia elettrica dall’estero (eventualmente prodotta da centrali nucleari ad un tiro di sputo dal confine). La ricerca di alternative a nucleare e petrolio è limitata a percentuali risibili del PIL. Il partito di ispirazione ecologista ha bazzicato il parlamento barattando di volta in volta il suo piccolo contributo percentuale di voti per questa o quella poltrona, blaterando parecchio ma concludendo ben poco. Di fronte all’imminente annientamento elettorale si fonde con un altro partito ma questo non impedisce ai suoi rappresentanti di essere sconfitti malamente alle ultime elezioni ed uscire dal parlamento.

    Qual’è il paese migliore? Il Paese 1 o il Paese 2?

    Cmq per informazioni sui temi energetici consiglio la consultazione del seguente sito:
    ASPO Italia:
    http://www.aspoitalia.it/

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