Errata corrige [Era: Non tutti i gelatai di Maddalena sono uguali]

Nei miei quotidiani lamenti (che fortunatamente non trovo quasi mai il tempo di mettere nero su bianco) devo a volte ricredermi. È il caso della gelateria “Dolci Distrazioni” qui a Maddalena. Superando la mia repulsione per come questi dannati commercianti speculano sulle voglie dei turisti, e spinto dal fatto che avevo promesso a Federica un gelato, sono entrato alle “Dolci Distrazioni” con l’intenzone di prendere una coppeta da 2 euro 2. Il gelataio si è dimostratoto da subito molto gentile con la Fede che era indecisa sul gusto. Fatta la scelta, il gentile signore ha proposto una porzione ridotta di gelato, ma cumunque sufficiente per la bimba, completamente GRATIS. Ho comunque preso la porzione normale, ma un amico entrato qualche minuto dopo ha effettivamente avuto una coppetta ridotta gratuitamente per il suo bel bimbo.

La gentilezza e l’onestà del gelataio delle “Dolci Distrazioni” meritano davvero un plauso. Difficilmente a Trento un bimbo riceve un gelato gratis di questi tempi, mentre qui a Maddalena, dove il businness comunque la fa da padrona, questo è ancora possibile!

Di furbi, furbetti, ladri e cialtroni

Grazie alla gentilezza di un’amica, posso trascorrere con la mia famigliola 10 giorni in tranquillità in un piccolo paradiso naturale quale è l’isola della Maddalena, a nord della Sardegna. È un posto a dir poco splendido, selvaggio, non ancora fortunatamente intaccato, per questioni probabilmente geografiche, dal turismo di massa, al quale però non manca un po’ di sano spirito italioto, soprattutto quando si tratta di cercare il massimo profitto con il minimo sforzo e la totale noncuranza del prossimo.
Qualche esempio? Il simpatico cartello delle gelaterie del centro, dove una pallina nella cialda costa ben 2 euro. O il piatto di pasta al pomodoro alla modica cifra di 12 euro. E il listino prezzi differenziato per residenti e turisti, come se fossimo in un altro paese.
Certo, il libero mercato, l’imprenditoria, i costi, le tasse, e poi a Maddalena vengono i ricchi, la stagione è breve. Si, tutto vero, ma 2 euro la pallina di gelato, 4000 delle vecchie lire, mi sembra obbietivamente troppo. Ieri eravamo usciti proprio per prendere un gelato, abbiamo fatto il corso passando in rassegna tutte le gelaterie e chiedendo se avessero almeno un prezzo per un gelato per bimbi, visto metà di ogni gelato che compro a Federica lo mangiano i piccioni o le formiche: dappertutto lo stesso, 2 euro e nessuna offerta bimbi. Beh, i 2 euro non li hanno avuti: perdita netta, per 4 adulti e 2 bimbi in età da gelato: oltre 20 euro. Se avessero fatto palline da 1 euro, avrebbero preso 3 euro solo da me. In tutto, avrebbero preso i loro 25 euro e noi dei gelati giganti. Come diceva il proverbio? “Chi troppo vuole, nulla stringe”: direi che si attaglia abbastanza…

Altro simpatico esempio di gestore non particolarmente amichevole si trova a “Spalmatore beach”: la spiaggia in sé è molto carina e si presta ad un paio di ore con la famiglia, anche se la sabbia è in realtà di ghiaia fine che non si presta ai classici giochi tipo castelli e costruzioni varie. Ma vero highlight è il baretto, dove un ghiacciolo del piffero costa 1,50 euro e dove si deve sperare di non avere bisogno di nulla, visto che alla richiesta di una signora spagnola di scaldare un biberon il gestore ha risposto seraficamente di non avere nulla allo scopo; l’iberica mamma, imperterrita, ha quindi chiesto un po’ di acqua calda dalla macchina del caffé; pronta la risposta del gestore: fa il caffé, non l’acqua calda! Bella persona, non c’è che dire.

Ad onor del vero, un punto a favore lo segnano i supermercati, diversi, differensiati e onesti, con personale gentile anche a ridosso della chiusura, che spesso significa ben oltre le ore 20.

Tra i baretti da spiaggia, quello che merita di più è forse il chiosco dei panini di Bassa Trinità, dove con 4 euro (ok, prezzo non popolarissimo, ma garantisco che vale la pena) si possono gustare zozzissimi e gustosissimi panini imbottiti con una vista sul mare splendida e le montagne della Corsica a fare da sfondo.

Prima di rientrare, magari posto qualcosa ancora su questo luogo!

Un tuffo nel passato… con amarezza.

Qualche volta, pensando al passato, alla vita da studente a tempo pieno, rimpiango alcune scelte, come immagino facciano poi tutti, prima o poi. La mia sliding door recentemente era relativa alla “rinuncia” al treno in favore dell’auto: i miei colleghi mi invidiavano e io ero grato ai miei genitori per avermi prestato la loro seconda macchina. Ogni tanto, però, penso a come sarebbe stata la vita viaggiando settimanalmente con la “vacca mora” della valsugana. Quante persone avrei conosciuto? Quanto avrei potuto leggere in quelle 2 abbondanti ore di fermate nel nulla che quel treno effettua, fermandosi anche 10 minuti ad attendere la coincidenza, essendo, ovviamente, la tratta a binario unico?

Talvolta una sorta di sopito romantico amore per il treno si risveglia in me. E penso all’acre, pungente odore tipico delle massicciate ferroviarie, alle sfuggenti chiacchierate con i compagni di viaggio occasionali, ai miei primi viaggi con mamma e papà per andare dai nonni in Sicilia, all’odore dei bagni della carrozza cuccette. E tutto questo si scontra brutalmente con la realtà come la vedo oggi: corpi sudati nella canicola di fine giugno, signore incazzate per un treno che in un’ora di tragitto accumula altrettanto ritardo, personale imbarazzato che non sa come rispondere ai passeggeri.

E allora rivolgo un pensiero commosso e reverente alla mia mai dimenticata, mitica Peugeot 205 Junior, rossa, con le bande laterali, i sedili in jeans, le 3 porte, le sole 4 marce, il piccolo e spompato 950 benzina che mi portò fino a Innsbruck, Praga e perfino Litomysl. Grazie 205!

E, a proposito di un’ora di ritardo, fanculo trenitalia…

Una funzione “segreta” [era SonyEricsson Spiro questo sconosciuto]

Una delle cose che da sempre mi piace di più è predere per il culo certi venditori di computer e telefonia. Non perchè odi quelle categorie, ma perchè purtroppo spesso manca loro la professionalità necessaria. Certo, non è che il fruttivendolo conosca a fondo i suoi prodotti, ma sa distinguere una mela da una pera, un pomodoro da una patata, una banana da una supposta (ah, non vendono supposte? beh ma la differenza la conoscono lo stesso).

Il venditore medio di computer, invece, soprattutto nelle grosse catene tipo Trony, Mediaworld, Euronics, Comet e compagnia, non capisce una mazza di computer o di telefoni. Tuttavia pretendedi darti consigli e dispensarti il suo sapere.

L’ultima esperienza era stata all’epoca dei problemi con la scheda video. Recentemente mi sono astenuto dalla mia pratica di molestie e mi sono dedicato alla famiglia. Ma il buon Tony, come sempre, mi ha dato il la e quindi devo parlare di venditori di telefoni.

Il racconto che segue non è capitato a me e quindi è un po’ romanzato (si, anche se è di tre righe).

Questo telefono ha la funzione di registrare le telefonate? Quali di questi ce l’hanno?
Commesso esterefatto risponde dicendo: “Certo che no, è pazzo? sarebbe una violazione della privacy e i telefoni non lo fanno! Nessuno di questi.”

Premesso che le valutazioni legali non le fai tu, razza di cerebroleso, abbi almeno la cortesia di farti i cazzi tuoi. Ti ho fatto una domanda tecnica: rispondi [si | no | non lo so]. Altro non voglio sentire.

  1. “Si, questo telefono registra”: bene, sei competente e mi dai una buona risposta;
  2. “No, ma quell’altro lo fa”: bene, sei competente e mi dai una buona risposta;
  3. “No e nessuno tra questi mi pare lo faccia”: bene, sei competente e mi dai una buona risposta;
  4. “Questa è la prima volta che me lo chiedono. Non lo so.”: sei un incompetente, ma mi piaci;
  5. “Certo che no, è pazzo? sarebbe una violazione della privacy e i telefoni non lo fanno!”: taci idiota.

Lasciando da parte la bile, il problema di questa funzione non è banale. Onestamente non mi ero mai posto il problema (e in questo senso posso, parzialmente, accettare l’ignoranza di chi vende cellulari): il mio fido Nokia N900 (uno dei migliori oggetti che possegga) lo fa installando uno qualsiasi dei vari registratori disponibili ma non lo fa out of the box.

Recentemente, per varie vicissitudini, sono venuto in possesso di un Sony Ericsson Spiro W100i: un pessimo telefono, instabile, buggato, abbandonato dalla casa produttrice, tuttavia economico (50 euro da Trony) e ricco di simpatiche funzioni, non ultima il “walkman”. E, sorpresa sopresa, il registratore delle telefonate!

Questa funzioncina, tanto utile quanto nascosta, non è citata nemmeno nel manuale cartaceo e l’ho scoperta grazie ad un curioso help interno al telefono che non saprei nemmeno riatrovare. Fa quello che deve fare e lo fa bene, alla faccia di altri telefoni costosi, alla faccia della privacy e alla faccia dei commessi. Se la vedo in giro, lo consiglio anche a Ruby per telefonare al signor B. 🙂

La cosa interessante è che nessun sito di telefonia che sia riuscito a consultare segnala questa funzione o permette di fare un filtro per cercare gli apparecchi che la offrono, sebbene molti telefoni lo possano fare senza installare software aggiuntivo

Come mi girano gli encoding e i charset!

Le due persone che leggono questo miserrimo blog avranno sicuramente notato un calo brusco dei miei interventi. Tutto è dovuto, oltre che all’impegno di papi, anche al fatto che da quando ho fatto la migrazione a Mysql 5 e Wp3, l’encoding del blog era tutto incasinato.

Oggi, libero dal servizio genitoriale, mi sono impuntato ed ho cercato di capire che diavolo stava succedendo. Il database era pulito, gli accenti assolutamente corretti. Ma allora cosa erano quelle schifezze che si vedevano al posto di apostrofi e lettere accentate?

Dopo aver provato a modificare le proprietà delle tabelle e dei relativi encoding, ho trovato la magica formula che da google mi ha permesso di arrivare a questa paginetta del supporto di wordpress dove si dice, molto semplicemente che esiste un define da inserire nel file di configurazione principale di wordpress per definire, appunto, il character set e l’encoding di default.

Ebbene, dopo aver aggiunto la linea:

define('DB_CHARSET', 'utf8');

nel file wp-config.php, magicamente tutto si è sistemato. Come diceva Aldo nei panni dell’Agente Ueber: “Tutto è bene quel che finisce bene!”Le 2 persone che leggono questo miserrimo blog avranno sicuramente notato un calo brusco dei miei interventi. Tutto è dovuto, oltre che all’impegno di papi, anche al fatto che da quando ho fatto la migrazione a Mysql 5 e Wp3, l’encoding del blog era tutto incasinato.

Oggi, libero dal servizio genitoriale, mi sono impuntato ed ho cercato di capire che diavolo stava succedendo. Il database era pulito, gli accenti assolutamente corretti. Ma allora cosa erano quelle schifezze che si vedevano al posto di apostrofi e lettere accentate?

Dopo aver provato a modificare le proprietà delle tabelle e dei relativi encoding, ho trovato la magica formula che da google mi ha permesso di arrivare a questa paginetta del supporto di wordpress